MEMENTO

Un cassetto contiene un desiderio,
scuote alla vista
odora di storia
custodisce pianto Bellezza e memoria.

 

MEMENTO, dal latino "ricordati" o "rammenta".

Il sacerdote la pronuncia poco prima di celebrare il rito della Messa all’interno della Sacrestia, un ambiente all’interno della chiesa adibito non solo alla sua preparazione in vista della celebrazione della messa, ma anche deposito per riporre i paramenti liturgici, per gli oggetti sacri, le reliquie.

Otto fragranze che rivelano luoghi e tesori, ispirate ad altrettanti luoghi celebri nel mondo per la loro esperienza di Fede e di devozione.

Otto odori che descrivono scrigni antichi ricolmi di mistero e di meraviglia, che offrono risposte e conforto a chi cerca la verità nel proprio cammino.

Otto preghiere sussurrate, come momenti di meditazione dove il tempo si ferma, facendo percepire una scultura dorata bagnata d’Infinito. Otto mani benedicenti che raccontano percorsi nascosti, voci sopite, dolori umani, coscienze commosse, venti e brezze profumate e sofferte.

MEMENTO è una stanza celata, una parola che si spande come eco all'idea di vivere nel presente, di godere appieno di ogni istante e di essere consapevoli della fugacità del tempo.

MEMENTO è un invito a non dimenticare una fiducia, anche quando la persecuzione sembra prevalere sulla Bellezza,

MEMENTO, è un suono che risuona nel silenzio dell'anima, ricorda sorrisi, lacrime, pagine del tempo che sussurrano storie del passato,

MEMENTO, come benedizione che si insinua nel cuore e nell'anima, tatuaggio invisibile che segna per sempre, consapevoli del valore e dell'importanza del nostro percorso.

MEMENTO come chiave di una serratura silenziosa che sblocca i sogni della fantasia, e ripara le ferite inferte,

MEMENTO come rifugio nel bosco delle nostre certezze, nel pianto della vita e nella vera connessione spirituale.

  • Basilica di Assisi

    Ispirato ai cassetti della sacrestia della basilica di San Francesco. Un vento primaverile che dal grande prato entra, mescolandosi con i legni e con le mura medievali affrescate da Giotto e Cimabue.
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  • Chiesa d'oro

    Ispirato ai cassetti della sacrestia della basilica di San Marco a Venezia. Odori quasi orientali, a ricordo delle spezie (dal latino “species”, merce speciale, di valore) che provenivano via mare nella città lagunare. A Venezia gli spezieri sperimentano con questi ingredienti, miscelandoli e dosandoli per poi venderli in pacchettini chiamati “sacchetti veneziani”. Da quel momento Venezia e il mondo intero non riusciranno più a fare a meno delle spezie, utilizzate non sempre per condire i cibi, spesso anche per arricchire di solennità e di preziosità i riti all’interno della sua cattedrale, colma di mosaici d’oro.
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  • Dòmm

    Ispirato ai cassetti della sacrestia del duomo di Milano. Si chiama “aquilonare”, dal latino tardo aquilonaris, cioè settentrionale. È l’antica sacrestia del Duomo di Milano, primo nucleo della cattedrale costruito a partire dal 1386, nel pieno di un centro urbano ingombro di edifici. É il primo luogo ad essere costruito dopo la posa della prima pietra della cattedrale. Oltre ai pregevoli marmi, sculture ed affreschi, la sacrestia è ricca di mobili e di cassetti ed ancora oggi è impiegata dai sacerdoti per la loro vestizione prima dei riti sacri.
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  • Notre Dame notte di Natale

    Ispirato ai cassetti della sacrestia della cattedrale di Parigi. È il ricordo olfattivo di Filippo a Parigi, durante le sue visite nella sacrestia della cattedrale. Il responsabile della sacrestia ama preparare una miscela d’incenso sempre diversa, secondo le numerose ricorrenze dell’anno liturgico.
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  • Pont. Max.

    Ispirato ai cassetti della sacrestia della basilica di San Pietro in Vaticano. Un odore quasi “istituzionale” che ricorda simbolicamente l’insieme dei riti romani, tramandato dalla Chiesa di Roma e diffuso capillarmente in ogni angolo del mondo. PONT. MAX. (Pontifex Maximus – Pontefice Massimo), ponte, colui che fa ponti, è la massima carica sacerdotale che si fa risalire all'epoca più antica di Roma e che fu assunto dal Papa, vescovo di Roma, a partire dal V secolo.
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  • Rosa fiorita

    Ispirato ai cassetti della sacrestia della basilica di Santa Rita da Cascia. “Salve Rita, vaso d'amore, sposa di Cristo dolorosa tu, dalle spine del Salvatore, bella nasci come una rosa”. Questa è la frase, scolpita come un saluto sulla trave centrale della facciata della basilica. Il ricordo olfattivo fa riferimento alla Santa, nel gennaio 1457, mentre era malata nella sua cella monastica di Cascia, chiese ad una cugina di portarle da Roccaporena una rosa della sua terra. La tradizione afferma che Dio esaudì questo desiderio e la parente di Rita poté raccogliere per lei una rosa sbocciata in inverno, tra la neve.
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  • Sacristie Des Arbres

    Un’ideale custodia dei sensi, in un bosco secolare. Un bosco è un luogo ricco di saggezza e di mistero, dove la natura sembra parlare con la sua tranquillità e la sua bellezza. È questo l’ambiente dove è obbligo ascoltare per ascoltarsi, in connessione con gli alberi, cercando di comprendere le loro lezioni silenziose.
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  • Santa Casa

    Ispirato ai cassetti della sacrestia della basilica di Loreto. L’odore inconfondibile delle candele e dei loro fumi all’interno della Santa Casa di Loreto, nelle Marche, regione di Filippo. La Santa Casa è uno dei principali luoghi di venerazione di Maria e tra i più importanti e visitati santuari mariani della Chiesa cattolica ed è costituita da tre pareti che secondo l'antica e autorevole tradizione sarebbe la parte antistante la grotta di Nazareth dove nacque, visse e ricette l'Annunzio la Beata Vergine Maria. La devota tradizione narra che la traslazione della Santa Casa da Nazareth fino a Loreto sia opera degli angeli.
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